In questi giorni una brutta notizia di cronaca ha riempito le pagine delle testate giornalistiche, la tragedia di Casal Palocco ha acceso un dibattito sul rapporto tra i giovani e i social.
Cosa è successo?
Per chi non è a conoscenza il 14 giugno un bambino di soli 5 anni è stato ucciso, da un gruppo di ragazzi che, alla guida di una fuoriserie stavano filmando una challenge dal titolo “50 ore in Lamborghini senza scendere”. I giovani poco più che ventenni avevano un canale youtube “TheBorderline” dove pubblicavano i loro video che generavano milioni di visualizzazioni e profitti.
Questa tragedia ha aperto un dibattito nell’opinione pubblica, da un lato la Politica riflette su come inasprire le pene per tragedie come questa, altri invece inveiscono contro i giovani e i social.
Preferisco non leggere mai notizie del genere, soprattutto davanti alla morte ci vuole solamente silenzio e cordoglio. Nel mio lavoro mi trovo spesso a confrontarmi con chi ha opinioni diverse sull’uso dei social, questa tragedia mi ha fatto riflettere, in questo articolo non voglio parlare della psicologia sui giovani, per questo vi consiglio l’intervista del Presidente dell’Ordine degli psicologi della Valle D’Aosta Alessandro Trento, in cui viene affrontato in maniera scientifica il rapporto tra psiche e social, clicca qui per vedere l’intervista
Voglio invece analizzare il tema secondo un aspetto più tecnico analizzando la comunicazione social sui giovani.
IL CONTENUTO
I giovani non hanno buone conoscenze sull’uso dei social, molti sono spinti dall’idea di guadagnare facilmente tramite il web, l’idolo da seguire non è più il cantante, il politico, l’attore ma bensì l’influencer; se, chi crea contenuti lo fa senza seguire nessuna logica, nessuna linea editoriale, allora il problema non sono i social.
Quando crei un contenuto poniti sempre le seguenti domande:
- Questo contenuto è utile?
- Ciò che pubblico può creare odio, incomprensioni?
- Cosa voglio dimostrare?
- Voglio fare emergere il mio ego?
Se il tuo contenuto serve per dimostrare il tuo ego, la tua forza, dimostrare qualcosa che in realtà non sei, allora il problema sei tu. Cosa ti spinge a pubblicare una foto o storia di una serata in disco, o una foto in costume, o un video di una challenge? Bisogna far emergere il proprio Io rispetto al proprio Ego.
LIKE E CONDIVISIONI
Una volta che il contenuto è pubblicato e hai notato un post social poniti queste domande.
- Vale la pena mettere un like?
- Ciò che ho visto serve per accrescere la mia persona?
A volte mettiamo un like senza comprendere quello che vediamo, prima di commentare qualcosa conta fino a 3, poi leggi, respira, pensa e poniti le domande che ho appena scritto, solo adesso puoi decidere se mettere un like o commentare, prima di mettere un “like”, mettiamo in azione il cervello. Ogni azione genera sempre una reazione, anche un semplice click.
IL TEMPO E I SOCIAL
Sempre più giovani trascorrono le proprie giornate scrollando il feed di instagram, il mio i-phone per esempio mi permette di controllare quanti minuti trascorro giornalmente sui social, prova anche tu a fare una verifica, quanto tempo non stai dedicando a te stesso? Sai che puoi utilizzare questo tempo per leggere un buon libro, fare una camminata o uscire con un amico?
Sui social il tempo viene annullato, in pochi secondi ci troviamo su una spiaggia tropicale, e dopo pochi secondi ci troviamo in cucina a guardare un bel piatto preparato da qualche food-blogger
EDUCARE ALL’USO CONSAPEVOLE DEI SOCIAL
I social sono piattaforme giovani, basti pensare che instagram è nato solamente nel 2010 non è ancora maggiorenne, la comunicazione in questi ultimi anni si è trasformata, bisogna educare all’uso dei social, il problema è chi deve educare?
I genitori hanno le conoscenze per educare i propri figli all’uso dei social? Vietare di utilizzare i social non serve a nulla, bisogna prima di tutto informare i genitori e dare loro strumenti per educare i propri figli.
La scuola ha figure professionali in grado di analizzare la società moderna ed educare?
Bisogna dunque intervenire subito per trovare una soluzione senza guardare ai colori politici, l’unico obiettivo deve essere: EDUCARE.
Impariamo dunque ad Amare sempre più le persone non per i loro profili social ma per il contenuto che fuoriesce dai loro occhi, al massimo avremo un modo pieno di cuori e condivisioni felici